martedì 5 luglio 2016

A proposito del referendum costituzionale

In un elenco di sindaci dell’Emilia Romagna favorevoli alla modifica della Costituzione compare anche il nome di Paola Casali, sindaco di Bagnolo in Piano. È allora opportuno chiarire che si tratta di una adesione a titolo esclusivamente personale, certamente NON rappresentativa della giunta, della maggioranza consiliare, del consiglio comunale di Bagnolo in Piano. Vari assessori e consiglieri comunali, infatti, esprimono orientamento opposto, per il NO alla modifica peggiorativa della Costituzione. Il circolo Sel-Sinistra per Bagnolo e Possibile-Comitato Bella Ciao, che della maggioranza consiliare fanno parte, si dissociano altresì dal toni propagandistici e addirittura imbarazzanti di quella petizione. La quale parla di “sindaci in prima linea per un’Italia più moderna” e inneggia al “pacchetto di riforme prodotto dal governo Renzi in questi due anni”, di cui la modifica peggiorativa della Costituzione costituirebbe “l’architrave”. Da parte nostra, teniamo a ribadire che valutazioni di questo genere sono completamente estranee allo spirito della collaborazione tra forze politiche diverse che ha ispirato e finora reso possibile l’amministrazione locale di Bagnolo in Piano. Di tale spirito, il sindaco dovrebbe essere attento garante, al di sopra della militanza e della propaganda di partito. Se non lo è, risulta evidente che i rapporti tra le forze politiche di maggioranza, già alquanto sfilacciati, ne escono ulteriormente indeboliti. Sel - Sinistra per Bagnolo Possibile - Comitato Bella Ciao

sabato 1 febbraio 2014

C'era una volta la "legge truffa"

Nel 1953 la maggioranza parlamentare imperniata sulla Dc approvò una legge elettorale che passò alla storia come "legge truffa". Assegnava un premio di maggioranza del 15% alla coalizione che avesse ottenuto il 50% più uno dei voti. Avete letto bene: il 50% più uno dei voti, Cioè la maggioranza assoluta. Roba che, a proporla oggi, sembrerebbe una stravagante esagerazione in senso opposto. Altro che legge truffa: ci si attirerebbe l'accusa di ostacolare le magnifiche sorti e progressive del bipolarismo, l'efficienza delle istituzioni, la certezza del governo e bla, bla, bla. Oggi, infatti, la legge elettorale Renzi-Banana ci racconta che, per avere il premio di maggioranza del 16% , basta e avanza il 37%. Talchè - ha argutamente osservato qualcuno - si dovrebbe più appropriatamente parlare di premio di minoranza. E va già di lusso che è stata leggermente ritoccata la precedente "profonda sintonia" sulla proposta del 35%. Contro la "legge truffa" la sinistra (Pci e Psi) condusse all'epoca un'aspra battaglia. Dapprima persa, perchè la legge fu approvata, ma poi vinta, perchè alle elezioni ldel 1953 la maggioranza ottenne "solo" il 49,8% e il premio non scattò. E l'anno successivo, quella legge fu abrogata. Oggi anche il segretario del Pd conduce un'aspra battaglia, però a favore di una legge al cui confronto la "truffa" buonanima appare un eccesso di democrazia.

mercoledì 27 febbraio 2013

No al "governissimo", senza se e senza ma

A leggere i giornali, sembra sia iniziato, o si profili, "l'assedio al segretario del Pd" Da parte di chi? Ma da parte del Pd, naturalmente, o per meglio dire di una fetta del suo gruppo dirigente. Ora, non c'è dubbio che Bersani, in qualità di leader della coalizione di centrosinistra, debba assumersi la principale responsabilità del risultato deludente. Per quanto mi riguarda, di osservazioni critiche ne avrei più d'una: prima fra tutte, avere evocato troppo spesso l'ipotesi di "intese" con Monti dopo il voto, addirittura anche nel caso di raggiungimento di una maggioranza autosufficiente. Penso che questa ipotesi non abbia fatto guadagnare neanche un voto al Pd - e neanche a Monti, per la verità - e che, al contrario, abbia fortemente contribuito a spostare masse consistenti di voti dal centrosinistra (in particolare dallo stesso Pd) verso Grillo. Forse era una ipotesi volta a rassicurare i famosi "mercati", di sicuro ha allarmato e allontanato parecchi elettori. Detto questo, fare di Bersani un comodo ed unico capro espiatorio sarebbe ingiusto e sbagliato. Il Pd dovrebbe aver capito che non serve cambiare leader - Veltroni, Franceschini, Bersani, poi magari Renzi... - per mascherare i problemi di fondo che riguardano la natura, l'identità, il progetto politico del partito. Se dopo quasi sei anni dalla nascita del Pd quei problemi sono ancora lì, non sarà colpa del destino cinico e baro. E nemmeno del segretario di turno. Bersani ha cercato di cambiare qualcosa nella macchina in corsa, capovolgendo la filosofia ultra-perdente di "andare da soli", e, a volte, perfino eccedendo nella opposta filosofia di "larghe alleanze", fino a Monti e a Casini. E invece, servono uno schieramento, un profilo politico, un programma di rottura con il passato, di radicale cambiamento, di costruzione di una prospettiva responsabile, ma autonoma e diversa, di governo. Capisco che questo non è il momento migliore per rimettere il dito nella piaga. Ma rinunciando a curarla per quella che è, la piaga non guarisce mai. Intanto, per non farla degenerare ulteriormente, bisognerà evitare come la peste "governissimi" - tecnici, istituzionali, primaverili o balneari - che comportino anche soltanto di prende un caffè insieme al Banana. Sarebbe il suicidio definitivo. Soluzioni certe, nella situazione presente, non ce ne sono. Pd e Sel dovrebbero presentarsi in Parlamento con alcune proposte chiare e forti di cambiamento, e su quelle vedere le carte degli eletti del Movimento 5 Stelle. Se questi ultimi le affosseranno e si tornerà a votare, dovranno spiegarlo innanzitutto ai loro elettori. Se ho inteso bene, questa è la direzione indicata anche da Bersani. Sel ci sarà. Ma, ovviamente, bisogna vedere se ci sarà (tutto) il Pd.

martedì 26 febbraio 2013

Riflessioni minime sul voto per Sel a Bagnolo in Piano

Riflessione minima sul voto per Sinistra Ecologia Libertà a Bagnolo. il 3,43% ottenuto alla Camera è ancora una piccolo cosa. Però, è qualcosa di più della media provinciale, regionale e nazionale. Però, è nettamente migliore dell'unico risultato raffrontabile, cioè il voto per le elezioni regionali del 2010 (anno in cui è nata Sel). Però, è il doppio di quello che ha preso la Lega Nord e quasi il doppio di quello che ha preso la lista Ingroia, per non parlare degli altri piccoli partiti di destra, di centro e di sinistra. Però, è una percentuale che fa di Sel nettamente il primo tra i "piccoli", dopo Pd, M5S e lista Monti (ma resta tutto da vedere se la lista Monti continuerà ad esistere come partito...). Allora, nel nostro piccolo, senza entusiasmi eccessivi che sarebbero fuori luogo, vogliamo ringraziare i 200 bagnolesi che hanno votato Sel. Vogliamo ringraziare quelli che ci hanno dato una mano in una campagna elettorale fatta solo di buona volontà e di zero risorse economiche. Vogliamo ringraziare Mara Bertoldi, la nostra candidata al Senato, che non ce l'ha fatta, ma di sicuro ci ha dato maggiore visibilità. Va bene lo stesso, rimarrà a fare (bene) l'assessore comunale a Bagnolo , e questa non è una cattiva notizia per i bagnolesi. Un famoso filosofo diceva: fai quel che devi, accada quel che può. Ecco, noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Adesso, vediamo che cosa accade.

Adesso, una proposta di cambiamento radicale. E vediamo che succede

Dunque, ricapitolando. Anche se per poco, il centrosinistra ha vinto alla Camera, con conseguente maggioranza assoluta di parlamentari. E ha al Senato ha una maggioranza relativa, pur lontana dalla maggioranza assoluta. Ieri, per diverse ore, ho ricevuto non so quanti sms, telefonate e messaggi su facebook, tutti di umore nerissimo. A tutti ho risposto: calma e gesso. Naturalmente, io condivido la delusione per un risultato elettorale che si poteva sperare assai migliore, soprattutto dopo gli sciagurati "instant poll" che ci hanno propinato alle 15. E dopo i sondaggi "clandestini" degli ultimi giorni, che non potevano essere pubblicati ma erano rintracciabili da chiunque su internet. Instant poll e sondaggi hanno toppato di brutto su un solo, ma decisivo punto: tre-quattro punti attribuiti in più al centrosinistra (in particolare al Pd), più o meno altrettanti in meno a Grillo. Tutto il resto, più o meno, è andato come era previsto: compresso, nella sostanza, il risultato del Banana. e alleati. Il quale risultato suscita in noi comprensibile disappunto, ma non dovrebbe sbalordirci più di tanto. Dovremmo ormai avere capito che una fetta consistente della società italiana vota il Banana NON perchè ignori chi sia, ma al contrario proprio perchè sa perfettamente chi è e ne condivide l'avversione alla legalità, all'etica pubblica, al senso civico. Comunque, non fasciamoci la testa: il Banana e la Lega Nord non hanno vinto, anzi, rispetto alle precedenti elezioni hanno perso vagonate di voti. Che poi, se si fosse votato un anno fa, avrebbero perso molto di più, serve a poco rivangarlo (se non per ribadire che per il centrosinistra non chiedere le elezioni allora è stato un altro micidiale errore). In ogni caso, l'interrogativo maggiore non dovrebbe riguardare i voti del Banana, ma quelli (tanti) tendenzialmente o potenzialmente "di sinistra" che si sono spostati su Grillo, forse anche all'ultimo momento. A questo interrogativo - le cui radici secondo me affondano parecchio indietro nel tempo e nel percorso della sinistra "ufficiale" - sarà non solo opportuno, ma addirittura vitale cercare qualche risposta e qualche contromisura politica. Intanto, a partire dai prossimi giorni, Bersani dovrà provare a formare un governo e cercare una maggioranza anche al Senato. L'unico modo è presentare un programma di cambiamento radicale e, su questo, sfidare i neo-eletti grillini. Non è per nulla detto che Bersani ce la possa fare, anzi. Però, se non altro, servirà a "stanare" le scelte grilline: a favore o contro le proposte di cambiamento. E vediamo che succede.

mercoledì 13 febbraio 2013

Giustizia sociale, un buon motivo per provarci al governo

Martedì sera, al Fuori Orario di Taneto (Reggio Emilia),c'era Nichi Vendola. Non ha urlato, non ha insultato, non ha promesso la luna. Non ha partecipato al teatrino delle alleanze, che oggi apre a Tizio e chiude a Caio, ma domani apre a Caio e chiude a Tizio. Ha parlato di questioni concrete, che riguardano la vita dei normali cittadini - lavoro, scuola, sanità, ambiente, legalità, diritti civili - senza nemmeno indulgere a un linguaggio troppo alato, come a volte gli capita. Ha detto le cose normali di una normale sinistra riformista, che solo in un paese politicamente anormale come l'Italia possono essere considerate "radicali". E che però, proprio per l'anomalia del contesto italiano, in un certo senso "rivoluzionarie" lo sono davvero. A chi lo critica perchè si batterebbe "solo" per un po' di giustizia sociale, Vendola ha risposto che sì, un po' di giustizia sociale è un ottimo motivo perla sinistra di cimentarsi finalmente al governo, invece di testimoniare eternamente all'opposizione. Si può essere più o meno d'accordo con le opinioni di Vendola. Ma ce ne fossero, in Italia, di leader politici come lui.

martedì 12 febbraio 2013

Giovedì 21 febbraio cena a Bagnolo con i candidati di Sel

Giovedì 21 febbraio, , presso il centro sociale di Pieve Rossa (ex scuole elementari), serata di chiusura della campagna elettorale. Alle 20 cena (abbondante: con antipasto, primo, secondo, dolce, vino e acqua), Alle 21.15 incontro con Massimo Mezzetti, assessore regionale alla cultura, capolistal al Senato in Emilia Romagna, e con Mara Bertoldi, candidata bagnolese al Senato, che presenteranno i punti principali del programma di Sinistra Ecologia Libertà. . Alle 22.15 musica acustica ca dal vivo con il gruppo Nonsoloamerica. Ci si può già prenotare qui, al nostro indirizzo sinistraperbagnolo@gmail.com: oppure ai numeri telefonici 339 8036355 (Mila), 333 1342590 (Katia), 339 8531132 (Mara), 347 3736445 (Stefano)